Ci siamo! Ormai è tutto pronto nella Cappella Sistina per accogliere i 133 Cardinali elettori chiamati ad eleggere il duecentosessantasettesimo successore di Pietro.
I Cardinali elettori provengono da tutto il globo: 52 sono europei (di cui 17 italiani), 23 asiatici, 17 africani, 17 sudamericani, 16 nordamericani, 4 centroamericani e 4 dell’Oceania.
Domani mattina alle 10,00 il Cardinale Decano Giovanni Battista Re presiederà in San Pietro la messa “pro eligendo Pontifice”, l’ultimo atto pubblico prima dell’ingresso dei Cardinali elettori (tutti quelli al di sotto degli 80 anni) nella Cappella Sistina.
I Cardinali, quindi, presteranno giuramento posando la mano sul Vangelo. Il maestro delle celebrazioni liturgiche pontificie, l’arcivescovo Diego Ravelli, poi pronuncerà l’«extra omnes», il “fuori tutti” che sancisce ufficialmente l’inizio del Conclave.
Le regole per l’elezione sono stabilite nella costituzione “Universi Domini Gregis”, emanata da Papa Giovanni Paolo II nel 1996 e modificata da Benedetto XVI, che intervenne sul tema con la Lettera apostolica De aliquibus mutationibus in normis de electione Romani Pontificis, dell’11 giugno 2007.
Per eleggere il nuovo Pontefice è richiesta la maggioranza dei due terzi di voti dei Cardinali elettori presenti.
Tra i Cardinali italiani i più accreditati sarebbero Pietro Parolin, Matteo Maria Zuppi, Pierbattista Pizzaballa e Fernando Filoni mentre tra i Cardinali stranieri i papabili sarebbero Luis Antonio Tagle, Peter Erdo, Jean-Marc Aveline, Fridolin Ambongo Besungu e Anders Arborelius.
Avv. Antonino Asaro