Gli studenti dell’istituto industriale Ruggiero D’Altavilla di Mazara del Vallo avevano scritto un articolo dedicato proprio alla loro insegnante, Maria Cristina Gallo che lottava contro un brutto male nelle pagine di GdScuola, l’inserto settimanale che il Giornale di Sicilia dedica agli articoli scritti dalle alunne e dagli alunni delle scuole siciliane.
«La nostra professoressa – avevano scritto il 31 marzo scorso sul Giornale di Sicilia – è molto di più. È il simbolo di una battaglia civile e morale che ci riguarda tutti. Noi suoi studenti le siamo vicini. Non solo per affetto, ma per profonda ammirazione. Perché continua a insegnare, anche senza entrare in classe. Perché la sua forza, il suo esempio, ci stanno insegnando che la dignità passa anche attraverso la denuncia, che il silenzio davanti alle ingiustizie non è mai una scelta».
Parole che scavano nel cuore della stessa professoressa che nonostante la malattia, anche da lontano, aveva continuato a spronare i suoi studenti a studiare, a non mollare.
«Sono stata operata a dicembre del 2023 per un fibroma, ho avvisato i miei studenti delle mie cinque classi che mi sarei sottoposta a questo intervento e sarei mancata solo qualche mese e di non preoccuparsi perché non era nulla di grave – aveva raccontato Maria Cristina Gallo – quindi loro erano sereni ed in effetti anch’io. Poi, il resto lo conoscete già. Quando ho scoperto di stare male era da poco finita l’estate e non sono mai rientrata più a scuola. Ho deciso di scrivere loro un messaggio per informarli. Le mie parole sono state queste: “Ragazzi mi sono ammalata”. Ho raccontato il mio problema, ho detto che stavo male a causa di una ingiustizia e che per negligenza era successa questa cosa. Ho cercato di essere più leggera possibile per non appesantirli e li ho rassicurati di un mio possibile ritorno l’anno seguente».
Anche Matteo Renzi è stato in visita all’ospedale di Mazara e ha voluto parlare telefonicamente con l’insegnante. «Purtroppo – raccontava la docente – non ho potuto incontralo personalmente perché stavo male, ma abbiamo parlato venti minuti al telefono. Mi ha colpito la sua umanità, ha chiesto dei miei figli, di mio marito, dei miei studenti. È stato umano e in questi casi non esistono colori politici, la battaglia è una sola. Sensibile e amico si è dimostrato il deputato Giorgio Mulè, che non mi ha mai abbandonata un attimo. Con Giorgio eravamo compagni al liceo classico di Mazara, anche se lui è più grande e andava in un’altra classe. Quando gli ho raccontato ciò che era successo, è subito corso da me, non ci vedevamo da trent’anni».
Maria Cristina Gallo aveva letto l’articolo di suoi studenti in anteprima, e aveva pianto. «Loro mi sono vicini, cosi come io con loro, mi scrivono ogni giorno, mi mandano foto, piante – continuava a raccontare – Quando sto un po’ meglio ci incontriamo per un gelato al bar e a chi mi dice che è indietro con le materie lo rimprovero. Mi hanno contattato tanti studenti che adesso sono già diplomati».
Alla domanda, che messaggio voleva lasciare agli studenti?: «Loro credono nella legalità e nel bene comune, sono aquiloni e devono essere lanciati in alto per potere volare. Oggi date il meglio di voi cari miei ragazzi, vi amo immensamente. Mi raccomando fate della vostra vita un capolavoro. Io tornerò presto tra i banchi di scuola, ne sono certa. Abbiamo tante battaglie da vincere insieme». E aggiungeva: «Avrei tanto da raccontare dei miei colleghi, un plauso a loro e alla mia dirigente che mi sono particolarmente vicini e mi aspettano speranzosi».
Fonte: gds.it























