L’anno scorso, la procura di Palermo aveva fatto scattare il commissariamento per la Liberty lines, la società del “re” degli aliscafi Vittorio Morace al centro di una bufera giudiziaria per un vorticoso giro di tangenti, che ha coinvolto anche il figlio Ettore. Ora scatta anche un nuovo sequestro, dopo quello penale, emesso dalla sezione Misure di prevenzione del tribunale di Palermo su richiesta del direttore della Dia, il generale Giuseppe Governale, e del procuratore Francesco Lo Voi. Il provvedimento fa scattare i sigilli a beni che hanno un valore di dieci milioni di euro, sono quasi tutti riconducibili a Morace senior: quote della Liberty per cinque milioni e mezzo di euro, conti correnti per due milioni e 300 mila euro, immobili per due milioni e 400 mila euro. A Morace junior, che l’anno scorso ha patteggiato una condanna a un anno e sei mesi, vengono invece sequestrate quote della Liberty lines per 175 mila euro.
Le indagini del Direzione investigativa antimafia di Trapani hanno appurato che il bando per i trasporti nelle isole era stato confezionato su misura della società di navigazione dalla dirigente regionale Salvina Severino: in cambio, la figlia della superburocrate venne assunta dagli imprenditori.
Due anni fa, le indagini dei carabinieri del comando provinciale di Trapani e di Palermo avevano portato in carcere Ettore Morace ed era scattato un sequestro penale per il padre, stesso importo dell’ultimo catenaccio messo con le misure di prevenzione, dieci milioni di euro. L’anno scorso, poi, il commissariamento, perché secondo la procura e il gip di Palermo non era bastato il cambio di alcuni vertici della società, c’era ancora il rischio di “inquinamento” e di altri reati. Un commissariamento che è scattato solo per la gestione dei contratti di pubblico servizio della Liberty lines, affidato all’avvocato Marco Montalbano, che adesso viene nominato amministratore giudiziario del nuovo sequestro. In attesa dell’udienza del 12 settembre in cui si inizierà a discutere dell’eventuale confisca dei beni.
Così, in questi mesi, il commissario giudiziale si è affiancato al consiglio di amministrazione in carica. Intanto, la navigazione è proseguita. La Liberty lines, con sede a Trapani, collega 33 destinazioni nel Mediterraneo, operando in particolare sulle rotte passeggeri da e verso le Isole Egadi, le Eolie e le Pelagie. Viaggia inoltre a Pantelleria, Ustica e Napoli, oltre ad assicurare i collegamenti da Trieste con la penisola d’Istria. La compagnia, con un organico di oltre 600 dipendenti, è dotata di una flotta di 32 unità veloci tra aliscafi, catamarani e monocarena, tra cui il primo aliscafo al mondo per dimensioni.
(Fonte: Palermo.repubblica.it – Salvo Palazzolo)