L’epicondilite è un’infiammazione dolorosa dei tendini che collegano i muscoli dell’avambraccio al gomito.
Essa è spesso determinata da un sovraccarico funzionale, cioè da un uso eccessivo e continuato del gomito, ed è tipica dei soggetti che, a causa di particolari attività sportive o professionali, sono costretti a ripetere determinati movimenti.
Questa condizione nota anche come sindrome del gomito del tennista è causata dunque da un’infiammazione a carico dei muscoli e dei tendini che si inseriscono nell’epicondilo e che sono responsabili dell’estensione del polso o delle dita della mano.
In principio, il dolore associato all’epicondilite interessa soltanto i tendini e tende ad aumentare con le attività che richiedono il coinvolgimento dei muscoli nell’arto interessato. Con un abuso protratto nel tempo la manifestazione dolorosa può irradiarsi lungo l’avambraccio e persistere anche a riposo determinando la riduzione della funzionalità di mano, polso e gomito.
I sintomi di tale condizione si sviluppano gradualmente e sono:
-Dolore e gonfiore localizzati sulla parte esterna del gomito, in corrispondenza dell’epicondilo;
-Dolore nella parte esterna dell’avambraccio, appena sotto il gomito (in corrispondenza dei muscoli epicondilei, che può irradiarsi anche lungo l’avambraccio verso il polso e nella parte posteriore della mano;
-Forza nella presa debole e dolorosa, anche mentre si stringono tra le mani piccoli oggetti, relativamente pesanti;
-Peggioramento del dolore con i movimenti del polso, in particolare con l’estensione e i movimenti di sollevamento;
-Rigidità mattutina.
il dolore, relativo a questa infiammazione, può durare diverse settimane o mesi ed in tal caso alcuni trattamenti possono aiutare ad alleviare i sintomi e ad accelerare il recupero.
Il trattamento più usato risulta avere successo in circa l’85-95% dei pazienti e necessita dell’uso di un tutore specifico e di un periodo di riposo.
Esistono due diversi tipi di tutori,ognuno dei quali adatto per questa patologia :
-A FASCIA, costituito da apposito tessuto compressivo in maglia che esercita una delicata pressione differenziata ed un massaggio ad ogni movimento. Questa azione stimola la circolazione sanguigna, attiva il processo di autoguarigione e migliora la propriocezione.
Inserti dal design anatomico, chiamati anche pelotte, massaggiano inoltre sedi specifiche, potenziando così “l’effetto analgesico” dei tutori per epicondilite e attivando la muscolatura.
-A BRACCIALE, costituito invece da un cinturino in tessuto accoppiato morbido, chiusura a velcro e cuscinetto di compressione ad aria che serve ad esercitare una pressione sulla parte dolorante, nell’avambraccio, che a sua volta va a proteggere il tendine infiammato e ne aiuta la disinfiammazione.
Un errore che si fa spesso è quello di posizionare il tutore sul punto che genera dolore: il tutore per epicondilite infatti deve essere applicato leggermente al di sotto della zona dolente, quasi all’origine del muscolo interessato per comprimerne la radice.
Dott. Luciano Amato
(Orthotecnica – Centro Ortopedico Sanitario)